Oggi tutte le Borse mondiali in grande spolvero… E meno male, dico io…E lo dice anche il mio portafoglio!
Ma perché?
Bah, andando a leggere un qualsiasi giornale, le motivazioni sarebbero da ricercarsi su questioni puramente tecniche (non sto a dilungarmi… I mercati hanno perso molto per cui sarebbe storicamente “normale” una correzione verso l’alto), ma soprattutto per gli accordi dell’Eurozona, che riguardano il taglio di capelli (haircut) del debito greco, la ricapitalizzazione per oltre 40 mld/€ delle banche europee, la possibiltà di ampliare la disponibilità e la potenza di fuoco del nascente EFSF e per la presentazione delle misure di politica fiscale dell’Italia.
Qualcosa non mi convince, anzi, non mi pare proprio sia cambiato granché sotto il sole. Mi spiego, punto per punto.
Prima questione. La Grecia non onererà mai il suo debito. Si decide per il taglio dello stesso che equivale, tutto sommato, ad un default soft, in quanto se oggi possedete un titolo di stato ellenico, a scadenza vi sarà corrisposta la metà del valore nominale (né più né meno che un “saldo e stralcio”, come si dice dalle mie parti…). Bene, si dirà, meglio di nulla, meglio un uovo oggi che… Ecco, più o meno questo è stato il ragionamento dei grandi banchieri stra-indebitati con la Grecia (specialmente francesi e tedeschi). Ma siamo sicuri che sia tutto oro quel che luccica?
No, ed il motivo si lega alla seconda questione da analizzare. Si decide di ricapitalizzare le banche (solo in Italia servono una 15 di miliardozzi, la metà serve ad Unicredit, 3 servono a MPS, i restanti 5 agli altri gruppi). Della serie, ti faccio mettere a bilancio una perdita sulla Grecia, ma ti ricapitalizzo (coi soldi dei contribuenti) in puro stile “un colpo al cerchio, un colpo alla botte”.
Terza questione. Il Fondo Salva Stati, l’EFSF potrà agire a leva aumentando così (virtualmente!) la sua dotazione di capitale, che ricordo viene data proporzionalmente dagli Stati membri dell’Unione, ed essere così più “forte” sui mercati. Bah… tutto troppo facile che mi sembra una gran baggianata. Della serie, non si chiedono (molti) più soldi agli Stati membri, visto che sono già super-indebitati, e allora si concede per statuto che questo fondo possa fare come un classico fondo d’investimento e lavorare in leva. Ora, se lavoro in leva qualcuno mi dovrà comunque “prestare” quel capitale… Ecco la perla. La BCE (che ricordo essere la Banca Centrale Europea… e non del Congo, con tutto il rispetto per i congolesi!) non intende prestarlo, per cui che si fa? Bene, il presidente del EFSF, Regling, vola a Pechino per “elemosinare” i dindini necessari. E tutta questa manfrina è minacciata dalla spada di damocle delle agenzie di rating che hanno già fatto presente che nel caso in cui la dotazione di capitale del EFSF non fosse abbastanza corposa, sarebbe a rischio la tripla A per questo fondo… Che buffo sarebbe se lo strumento (stabilizzatore) che dovrebbe assicurare la stabilità finanziaria dell’Eurozona, ricevesse un voto, un rating, più basso di alcuni dei membri (stabilizzati, o meglio “stabilizzandi”) sui quali dovrebbe intervenire! Insomma sarebbe un po’ come se a scuola il professore stesse a sedere di fronte alla cattedra!
Quarta questione. La “lettera” e le misure italiane. Un foglio di carta nulla più. Perché? Semplicemente perché le proposte contenute nella lettera sono francamente inattuabili nel breve periodo e comunque moooolto difficilmente realizzabili anche nel lungo. Che cosa abbiamo detto all’Europa? Abbiamo detto che manderemo a casa senza giusta causa i lavoratori delle aziende in difficoltà (come se fosse colpa loro se queste aziende versano in cattive acque!). Abbiamo detto che innalzeremo l’età pensionabile. Abbiamo detto che venderemo il nostro patrimonio in tranche da 5 mld/€ l’anno. E, pensate, abbiamo addirittura detto che risparmieremo la carta. Sì, proprio la carta! Daremo le pagelle in formato elettronico agli studenti. Ooooh, avranno detto a Bruxelles: “Ma guarda che bravi questi italiani!” Sicuramente non l’hanno detto. Non avrebbero potuto dirlo, ma certo lo avranno pensato.
E allora torniamo alla domanda iniziale? Perché le Borse festeggiano?
Volete sapere qual’è la migliore risposta? Eccola: Boh!
Chiedete ad un’analista tecnico, ad un esperto di fondamentali, ad un insider, ad uno esperto di psicologia comportamentale dei mercati, tutti vi daranno una risposta diversa… La migliore resta quella scritta poche righe più su… Boh!
Potremmo parlarne per altri cento post e non trovare il bandolo della matassa, ma voglio accennarvi ad un’interpretazione per me molto affascinante, e che negli ultimi anni acquista sempre maggior credito. Ormai molti (matematici, studiosi delle reti, economisti e finanche evoluzionisti) intrepretano il Mercato come un organismo vivente, come un essere della natura, come me e voi insomma.
Se questo fosse vero, perché allora non interpretare il Mercato come un soggetto affetto da sindrome bipolare?
Ai posteri l’ardua sentenza!